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giovedì 25 settembre 2014

Pane nero ai cereali con Pasta Madre

pagnottina

fetta
Ingredienti:
600g di farina di pane nero ai 7 cereali (550g con Pasta Madre solida)
100g di licoli (150g di Pasta Madre solida)
320g di acqua
2 cucchiai di olio evo
qualche goccia di limone
1 cucchiaino di malto
1 cucchiaino di sale

Iniziate con un'autolisi delle farine, dopo averle mescolate ne prelevate un scodellina, poi aggiungete alle farine rimaste l'acqua e qualche goccia di limone, lasciate riposare almeno 2 ore.
All'autolisi aggiungete poi il lievito madre mescolato con 1 cucchiaino di malto, amalgamate bene ed aggiungete 1 cucchiaio di sale, mescolate bene e aggiungete la farina che avete messo da parte e per ultimo l'olio versandolo a filo in modo che l'impasto lo assorba man mano.
Mettete poi l'impasto a riposare una notte in frigorifero, la mattina dopo lasciate a temperatura ambiente l'impasto un'oretta e in una spianatoia infarinate fate 2 serie di pieghe a 3, lasciate riposare 20 minuti, fare altre 2 serie di pieghe a 3, lasciate riposare 20 minuti, fate altre 2 serie di pieghe a tre, lasciate riposare 10 minuti e formate il pane pirlandolo (ovvero dandogli una forma tonda).
Riponete il pane sulla placca del forno con sopra la carta forno spolverata di semola e fate lievitare coperto, io ho messo sopra una ciotola trasparente abbastanza grande.
Quando pronto, scaldate il forno a 230° con dentro una ciotola di acqua per 5 minuti, poi prima di infornare spruzzate sopra l'impasto dell'acqua, abbassate la temperatura del forno a 210° e infornate il pane, dopo 10 minuti abbassate di 20 gradi e fate cuocere altri 20 minuti circa, gli ultimi 5 minuti con sportello del forno sbaciato.
Spegnete il forno e lasciate riposare per altri 5 minuti, poi fate asciugare il pane in una gratella per qualche ora prima di tagliare.
Ho provato anche una variante con il latte di riso, un aroma strepitoso!



sabato 20 settembre 2014

Pizza al kamut con pasta madre

Ingredienti:
450g di kamut (500g con licoli)
220g di acqua
50g di latte
150g di pasta madre solida (100g di licoli)
3-4 cucchiai di olio evo
8g di sale
qualche goccia di limone

Procedete con un'autolisi del Kamut con l'acqua e qualche goccia di limone, lasciate a riposo una mezzora, nel frattempo in una terrina sciogli la PM con il latte.
Unisci l'autolisi e la pm sciolta, io ho usato la mia pasta madre di semola, quando hai ben amalgamato aggiungi il sale e poi 3 cucchiai di olio. L'olio aggiungete un cucchiaio alla volta, in modo che l'impasto lo abbia assorbito prima di versarne un'altro, se vedete che l'impasto è troppo duro o "sbricioloso", non omogeneo aggiungete un po' di acqua, 40-50g al massimo e amalgamate il tutto.
Lasciate riposare l'impasto una mezzora, fate le pieghe a 3 a distanza di 15-20 minuti, finché l'impasto non è sodo, poi pirlate, fate maturare in frigorifero una notte in una ciotola unta con un cucchiaio di olio evo.
La mattina seguente finite la lievitazione a temperatura ambiente, dividete in 2 l'impasto, fate un'altra serie di pieghe a 3, pirlate e lasciate lievitare al raddoppio e stendete cercando di non sgonfiare troppo l'impasto, accendete il forno alla temperatura massima con al suo interno una ciotola con acqua e la teglia dove metterete la pizza.
Dopo 5 minuti tirate fuori la teglia e spolveratela con della semola e adagiatevi sopra velocemente l'impasto della pizza, spalmate la salsa di pomodoro e cuocete per circa 15 minuti, poi aggiungete gli altri ingredienti e per ultima la mozzarella precedentemente lasciata sgocciolare almeno per 2 ore e cuocete altri 5 minuti.



domenica 14 settembre 2014

Glossario sulla panificazione

Iniziamo con le fasi della panificazione degli impasti

PASTA DI RIPORTO

La pasta di riporto è una parte dell'impasto finito che si tiene da una parte per panificare il giorno dopo.

PREFERMENTO
Il prefermento è composto da farina, acqua e sale lasciati lievitare.

IMPASTO INTENSIFICATO
Lavorato industrialmente con impastatrici ad alta velocità, che grazie ad una maggiore intensità di movimento permettono di ottenere un impasto più sodo. 
Lo svantaggio è che si devono aggiungere più ossidanti, più sale, più lievito, più acqua e origina prodotti in cui mancano gusto, colore e aroma tipici del buon pane, infatti in Italia questa tecnica non ha preso piede. 
Ha preso piede invece negli Stati Uniti e in Inghilterra.

IMPASTO A CALDO

L'impasto a caldo prevede un preimpasto con farina, malto e acqua bollente che si lascia maturare a temperatura ambiente dalle 2 alle 24 ore. 
Con questa tecnica si riduce l'attività amilasica, si conferisce solidità alla struttura dell'impasto e migliorano aroma e gusto. 
E' una tecnica tipica dei paesi nordici, molto valida per la produzione di pane nero (con farina di segale).

BIGA

Preimpasto asciutto a base di farina, acqua (circa la metà del peso della farina) e lievito di birra (10-12g per chilo di farina), si lascia fermentare per circa 3 ore a temperatura ambiente, poi si uniscono al primo impasto gli altri ingredienti e si lascia lievitare l'impasto finale prima della cottura.
Per essere precisi in panetteria si usa una farina forte, il 44% di acqua sulla farina usata e 1% di lievito di birra sulla farina. Si impasta il minimo indispensabile per amalgamare gli ingredienti e si fa maturare a 18° per 16-18 ore circa.
Si ottengono prodotti con alveolature pronunciate e più morbidi.

POOLISH

Preimpasto liquido a base di farina e acqua (in egual peso) e lievito di birra (più si lascia a riposo e meno lievito si usa). 
Per un riposo di 1-2 ore si usa 2.5-3% di lievito, per un riposo di 15-18 ore si usa 0.1% di lievito.
Si ottengono prodotti con alveolature piccole, fitte e diffuse, il prodotto finale risulterà più croccante.

AUTOLISI
Idrolisi ed autolisi, termini che indicano l'impasto di acqua e farina, consentono di sfruttare l'autoevoluzione del glutine, nel web si usano i due termini alle volte indistintamente, in altre la sostanziale differenza tra i due è la percentuale dell'idratazione usata.
L'autolisi consiste nell'impastare la farina con circa il 55%-65% dell'acqua presente nella ricetta, poi si lascia riposare da un minimo di 15 minuti alle 24 ore, la durata del riposo varia in base alla farina usata e dalle esigenze produttive, dopo il riposo la si unisce agli altri ingredienti per finire l'impasto. 
Il riposo della "lisi" prolungata è consigliato ad una temperatura di 18-20°, per riposi al di sotto delle 4-5 ore va bene la temperatura ambiente.
Normalmente si usa l'autolisi corta di 30-40 minuti, chi usa farine forti può provare anche riposi maggiori per ottenere maggiori volumi, migliore alveolatura, maggiore sofficità della mollica e una più lunga durata del prodotto finale.
Questa tecnica rende migliore l'estensibilità e l'elasticità dell'impasto, aumenta anche la capacità di assorbimento dell'acqua, i tempi si riducono e l'impasto si presenta più liscio.

IDROLISI

L'idrolisi dell'impasto solitamente si fa con la farina e il 95% dell'acqua presente nella ricetta, lasciato riposare di solito 8-12 ore.
Può essere anche corta 3-4 ore o lunga oltre le 24 ore, il riposo più lungo ci permette di avere un impasto più digeribile.

PUNTATURA
La puntatura e' il tempo di riposo/lievitazione che passa tra la fine dell'impasto e la messa in forma. Serve a far prendere forza all'impasto e a far rilassare le proteine.
Viene fatta a temperatura ambiente e scoperta per far asciugare l'impasto e renderlo più malleabile, oppure coperta in frigo per far maturare l'impasto e renderlo più digeribile.

MATURAZIONE IN FRIGORIFERO
La maturazione dell'impasto in frigorifero rende più digeribile e leggero l'impasto, rispetto alla lievitazione a temperatura ambiente, in quanto permette ad alcuni enzimi di scomporre le proteine (processo di proteasi) e ad altri di scomporre lo zucchero complesso e l'amido (processo di amilasi).
La lievitazione è un processo molto veloce rispetto a quello della proteasi e dell'amilasi, rallentandolo abbassando la temperatura, molti processi di semplificazione dell'impasto viaggeranno alla stessa velocità della lievitazione, rendendo l'impasto una volta cotto squisito.
Vi sono maturazioni che variano dalle 24 ore alle 172 ore, questo in base alla farina che si sta usando, per una gestione casalinga le 24-36 ore sono più che sufficienti, con una farina di forza si può osare una maturazione anche di 48-60 ore.

PIEGHE
Le pieghe servono a far inglobare aria e così rinforzare la maglia glutinica, dare forza all'impasto e farlo crescere in altezza. Sono inoltre di aiuto per migliorare l'incordatura e rendere più omogenea la mollica finale. 
Ci sono molti tipi di lavorazione dell'impasto, quelli che richiedono una lievitazione e quelli che ne richiedono due, in questo caso si possono fare le pieghe di rinforzo o prima della prima lievitazione o prima della seconda lievitazione, o prima di entrambe in base al risultato che si vuole ottenere. Questo permette ai gas già prodotti, col primo riposo dall'impasto, di uscire migliorandone la lievitazione finale. 
Qui trovate qualche esempio: pieghe degli impasti

STAGLIO
Lo staglio è la divisione dell'impasto in piccole porzioni.

FORMATURA
La formatura avviene dopo lo staglio, è necessaria per evitare che il nostro pane crolli durante la cottura e risulti piatto. E' la messa in forma del pane.

PIRLATURA
La pirlatura è una sorta di chiusura manuale dell'impasto che permette una migliore lievitazione.
Si prende un pezzo dell'impasto dall'esterno e lo si porta verso il centro, premendo bene con la mano e va ripetuto per i 4 angoli ipotetici, si fa girare tra le mani cercando di dargli una forma il più possibile arrotondata per permettere una più omogenea lievitazione dell'impasto.
Si tiene la piegatura sul fondo, la parte liscia e tesa sopra e si posa poi sul piano/teglia di cottura.
Qui trovate dei video sulla pirlatura: pirlatura piccole pezzaturepirlatura impastopirlature per vari impasti.

APPRETTO
L'appretto è il tempo tra la formatura e la cottura dell'impasto.


IDRATAZIONE
L'idratazione di un impasto è la quantità di acqua in esso contenuta. E' bene sapere che non tutte le farine hanno la stessa assorbenza per cui a parità di peso della farina una 00 assorbirà molto meno di una integrale e di una farina di forza.

Altri termini legati alla panificazione

EMULSIONE

L'emulsione si ottiene mescolando tra loro due o più liquidi, che non si miscelano in maniera omogenea fra loro, in quanto uno è insolubile nell'altro.
Ad esempio: olio e acqua. Al massimo se si sbatte molto forte con un frustino l'olio si suddivide in piccolissime goccioline e forma un liquido lattiginoso.

ABBURATTAMENTO
Grado di raffinazione delle farine. Le farine che hanno subito un abburattamento minore, sono meno raffinate e quindi hanno più crusca.

BURATTO

Setaccio usato per raffinare le farine e separarle dalla crusca esterna.


CELLA O CAMERA DI LIEVITAZIONE

E' un mobiletto o una cassetta debitamente attrezzata per creare un ambiente tiepido favorevole alla lievitazione. Solitamente dotata di termostato e cavo o lampadina riscaldante, alcuni hanno anche una ventola per uniformare la temperatura al suo interno. Ne esistono già pronte, ma si trovano anche molte istruzioni per farle da soli.

CILINDRATURA

Tecnica per rafforzare la maglia glutinica degli impasti e del lievito. Si stende l'impasto a rettangolo, poi si arrotola prendendolo dal lato corto e formando una chiocciola, poi si gira di lato e si stende nuovamente l'impasto in un rettangolo e si arrotola nuovamente avendo l'accortezza di premere l'impasto ad ogni “giro” per aumentare la forza del lievito se si usa questa tecnica per il rinfresco del lievito madre e per migliorare la capacità di lievitazione dell'impasto.




Questa pagina è in continua evoluzione e lavorazione.

martedì 9 settembre 2014

Pieghe degli impasti

Pieghe Stretch &Folding (S&F) per impasti molto idratati.
Ecco alcuni video esplicativi: in ciotola stretch & fold con spatola, qui in ciotola con mani nude stretch & folding, qui un video dove con la tecnica dello S&F si effettuano pieghe a 3 e anche qui con mano meno da professionista s&f.

Pieghe Slap & Fold per impasti molto idratati.
Ho trovato questo video in inglese che spiega semplicemente e molto chiaro visivamente, soprattutto per chi non parla molto bene in inglese, come farle ed in poco più di 4 minuti vedere un impasto così appiccicaticcio che diventa bello morbido è molto entusiasmante: pieghe slap & fold, in questo altro video si vede più da vicino la tecnica, anche se è più corto Slap & Fold merita una occhiata.

Pieghe a portafoglio o pieghe a libro o pieghe a 3 sono le classiche usate più spesso negli impasti.
Qui un brevissimo video delle pieghe a 3 con anche veloce pirlatura dell'impasto.

Pieghe a fazzoletto o a fagotto/fagottino, vengono usate per rafforzare notevolmente il glutine e permettere un accentuato sviluppo in alto dell'impasto e un'alveolatura fitta e regolare.
Questo è un video con le pieghe a fazzoletto

Pieghe a 4 sono quelle normalmente usate per fare la sfoglia.
Qui un video che mostra come vanno fatte le pieghe a 4

sabato 6 settembre 2014

Pane di semola con Pasta Madre

pane su gratella a raffreddarsi (il torciglione è da migliorare)
Ingredienti:
500g di semola (450g con pm solida)
100g di licoli di semola (pasta madre liquida) (150g di pm solida)
320g di acqua
1 cucchiaino di malto (in estate non lo metto)
10g di sale (che son circa 2 cucchiaini)
2-3 cucchiai di olio

Iniziate facendo autolisi della farina, ovvero mescolate la semola con l'acqua, coprite e lasciate riposare mezzora, poi aggiungete la pasta madre, il malto, mescolate bene, aggiungete il sale, mescolate bene e aggiungete l'olio versandolo a piccole dosi, facendo ben assorbire prima di aggiungerne ancora.
pagnottine
Quando l'impasto è ben incordato mettetelo in una ciotola unta di olio e coprite con un coperchio o con pellicola, lasciate a temperatura ambiente una mezzora e poi riponetelo in frigorifero per la notte (dalle 8 alle 16 ore).
L'impasto duplicherà o triplicherà (di solito a me triplica) il suo volume anche in frigo, per cui metto olio considerando il volume finale.. 
Uscite l'impasto dal frigo, dopo mezzora tagliate le pagnotte, fate 2 serie di pieghe a 3, lasciando l'impasto a riposo per almeno 5 minuti tra una serie e l'altra, pirlate, date la forma e le lasciate lievitare al raddoppio, personalmente in un'ora e mezza-2 ore al massimo devo infornarle o mi passano la lievitazione..
taglio pagnottine
Scaldo il forno a 240° con ciotolina di acqua sul fondo e subito prima di infornare spruzzo acqua sul pane ogni 10 minuti abbasso la temperatura del forno di 20°, cottura totale 25/35 minuti, secondo ripiano basso del forno, sotto c'è la ciotola x cui il primo non si può utilizzare, poi spengo il forno e lascio sbaciato per qualche minuto. Se vedo la crosta scurirsi troppo metto carta stagnola sopra e continuo la cottura.
L'ultima volta ho scaldato il forno a 250 con la ciotola per 5 minuti, poi ho infornato il pane e abbassato subito a 230 e poi proseguito come sempre abbassando di 20° ogni 10 minuti e cuocendo per circa 35-40 minuti.
Risultato ottimo e soffice.
filoncini
taglio dei filoncini



P.s.: Per l'acqua oramai vado ad occhio, alle volte ce ne vuole di più, altre di meno.







Ricordo che in estate le lievitazioni sono più rapide ed in inverno rallentano, infatti in inverno alle volte ci vogliono anche 3-4 ore per la seconda lievitazione, dipende dalla temperatura che si ha in casa. Buona panificazione.
































venerdì 5 settembre 2014

Come capire quando un impasto è pronto

La prova visiva
Questo è il metodo più semplice si guarda se l'impasto è raddoppiato, personalmente faccio una foto prima e una dopo, così posso confrontare e capire se devo aspettare ancora o posso infornare.
Tra l'altro se l'impasto inizia a rompersi in fase di lievitazione è perché è passato di lievitazione.

La prova della pallina

Si prendono circa 100g dell'impasto, si forma una pallina senza schiacciarla troppo e si lascia immersa in un bicchiere di acqua, quando la pallina d'impasto sale a galla è il momento di infornare.

La prova del dito

La prova del dito consiste nel premere con la punta di un dito l'impasto, il risultato può essere:
1) la fossetta torna su velocemente, per cui l'impasto non è pronto, deve continuare la lievitazione
2) la fossetta torna su piano, è pronto si può infornare, accendete il forno, avete una mezzoretta/ora di tempo per cuocerlo, io inforno quando torna ma rimane una leggera impronta
3) rimane la fossetta e non si muove di un millimetro, troppo tardi è passato di lievitazione.

La Pasta Madre in vignette

Strasbordo
La nascita
Girovagando nel web mi sono imbattuta in una vignetta molto carina sulla nascita di una pasta madre.
Ho deciso di modificarla, per creare un fumetto che rendesse semplice e divertente la spiegazione di alcuni momenti della vita del lievito madre.
Ha fatto la muffa è da buttare
Forte odore e non cresce
Il bagnetto
Rinfreschi consecutivi